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Creating meaning from the past

DOTTORE DI RICERCA in archeologia pubblica ALL’UNIVERSITà DI Pisa, mi occupo di alcuni argomenti legati alla partecipazione del pubblico negli scavi e nei musei.

Come l’archeologia può essere rilevante nella società contemporanea?
Come e perché deve interagire con il pubblico? E con quale pubblico?

Queste sono alcune delle domande a cui cerco di rispondere

Fieldwork

Il lavoro sul campo è l’essenza dell’archeologia. Dal 2007, faccio parte del team di Uomini e Cose a Vignale, progetto di ricerca diretto dall’Università di Siena su un sito romano dell’Etruria costiera. 

La partecipazione a questo progetto ha contribuito a formare sia la mia visione dell’archeologia che la mia carriera di archeologo. A Vignale ho sempre vissuto l’archeologia a 360 gradi: non solo come riscoperta del passato ma anche come una ricerca condivisa con la comunità locale, dai bambini agli anziani, da vivere nel presente.


Partecipazione

L’archeologia non è solo scavo: nuove opportunità di lavoro possono emergere specialmente nei settori legati alla comunicazione e alla gestione.

Nel volume Archeostorie-Manuale non convenzionale di archeologia vissuta, io e Cinzia Dal Maso abbiamo raccolto le incredibile storie di 36 archeologi italiani, mostrando le possibilità che offrirebbe un’archeologia più votata alla partecipazione.

Questo argomento mi interessa così tanto che nella mia ricerca di dottorato (che è in corso di pubblicazione) ho proposto una metodologia operativa che consenta di valutare la partecipazione promossa da progetti di scavo gestiti insieme da archeologi e pubblico.

Utilizzando approcci qualitativi ed etnografici diffusi nel settore di studio dei beni culturali, ho identificato e analizzato differenze e analogie nelle dinamiche partecipative promosse da tre casi studio italiani.

Storytelling

Siti archeologici e musei contengono infinite storie che possono essere raccontate in molti modi diversi, a seconda delle necessità.

Per esempio, per seguire la campagna di scavo in corso a Vignale, ho utilizzato i video e in particolare i dodudrama; per far conoscere al pubblico i capolavori custoditi nel Museo Archeologico Nazionale delle Marche da un altro punto di vista ho realizzato un percorso di racconti brevi in audioguida.

Ho fatto esperienza anche con il digital storytelling: all’antica Agora di Atene, ho scritto racconti ad alto contenuto emotico per un prototipo di app realizzato all’interno del progetto europeo Emotive;  inoltre scrivo regolarmente su Archeokids, il blog che racconta l’archeologia ai bambini.